Peccati di gola di cui non pentirsi...
Non c’è pranzo domenicale in famiglia che si rispetti che non porti con sé il classico cabaret di bignole, dolci mignon delle merende sabaude che ben si accompagnano ai momenti conviviali, o al rito del tè pomeridiano o a qualsiasi occasione straordinaria che val la pena di essere così festeggiata. Piccoli, colorati, soffici fuori e cremosi dentro, alcuni glassati, altri spolverati di cacao, sono talmente vari e tra loro diversi da venire incontro alle voglie di tutti, anche quelle più capricciose, appagando occhi e gusto in egual misura. Verde per il pistacchio, beige per la nocciola, marrone per il cioccolato, rosa per lo zabaione, bianchi per la crema, altri con un ripieno di caffè, di tiramisù, di limone o torroncino. A completare la lista, si scriverebbe un romanzo. E non possiamo certo dimenticarci i funghetti, gli chantilly, i cestini di frutta, i cannoncini allo zabaione, le cassatine, le tazzine di caffè ripiene e i diplomatici, la cui origine resta un mistero ma la loro bontà una certezza.
Per chi, invece, preferisce la pasticceria secca, la nostra scelta spazia dalla frolla nelle sue innumerevoli declinazioni (liscia oppure farcita di confetture o crema di cioccolato) ai baci di dama, dalle paste di mandorla agli occhi di bue.